Tra le isole del Giappone, il vento porta voci antiche e l’arte si posa leggera come un respiro. Qui, l’acqua riflette il cielo e le architetture diventano poesia, spazi da abitare con lo sguardo e con il silenzio. Il mio Viaggio Straordinario è un itinerario tra musei sospesi sull’orizzonte, giardini che dialogano con le nuvole e opere che custodiscono memorie fragili come la luce del mattino. Per restituire questa sospensione contemplativa, ho scelto la prosa poetica, punteggiata da haiku: piccole mappe dell’anima, scritte per accompagnare il passo e l’attesa.

Leggi qui l’articolo completo